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Si analizzino le differenze tra gli esercizi di spinta tra la catena cinetica aperta e la catena
cinetica chiusa.
La catena cinetica è chiusa quando l’estremità dell’arto che sta lavorando
non è libera di muoversi nello spazio. Questo accade perché c’è un vincolo che non si può
spostare, esempio sono il muro o il pavimento. La catena cinetica diventa aperta quando
accade il contrario di quanto scritto sopra: l’estremità dell’arto effettua un movimento libero
nello spazio.
Per la parte superiore del corpo la
panca orizzontale con il bilanciere
è un classico
esempio di esercizio a catena cinetica chiusa.
Le
spinte con i manubri
su panca rappresentano
l’equivalente (per gli stessi compartimenti
muscolari attivati) dell’esercizio precedente, ma a catena cinetica aperta, perché le mani
hanno libertà di muoversi nello spazio.
Differenze tra l’utilizzo dei bilancieri e l’utilizzo dei manubri.
I manubri, rispetto al bilanciere, si differenziano per una minore lunghezza e, in gran parte,
per un utilizzo differente. Nei manubri, rispetto al bilanciere, per gli esercizi corrispondenti,
vi è un maggior utilizzo di muscoli stabilizzatori e una maggiore ampiezza del movimento
(ROM). Si tratta di vantaggi per quel che riguarda gli scopi di building muscolare ma, per
contro, col bilanciere si possono utilizzare, nella maggior parte dei casi, carichi più elevati,
negli esercizi corrispondenti, rispetto ai manubri. Generalmente, si può dire che il
bilanciere viene usato prevalentemente per gli esercizi multiarticolari, mentre i manubri
possono trovare impiego anche negli esercizi di isolamento.
La scelta dell’esercizio. Manubri o bilanciere?
Erroneamente a quanto si crede la panca piana per
l’utente
medio NON è tra gli esercizi
che meglio stimolano i pettorali. L’efficacia di questo esercizio per lo sviluppo di questo
gruppo muscolare è strettamente correlato alla conformazione strutturale soggettiva, ed in
particolare all’ampiezza e profondità della gabbia toracica, all’ampiezza delle clavicola ed
alla posizione delle spalle, non di ultima importanza, la
mobilità
di tutte le articolazioni
coinvolte.